Poche ore dopo avergli mandato una lettera, e poche ore prima di accogliere il primo ministro giapponese Shinzo Abe, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha telefonato al suo omologo cinese Xi Jinping. Ha ribadito il sostegno statunitense alla politica “Una sola Cina”, che lui stesso aveva fatto intendere di poter mettere in discussione dopo la telefonata alla presidente di Taiwan.
Commenta Giorgio Cuscito via China Geopolitics:
La conversazione tra i due leader sarebbe stata piuttosto cordiale e focalizzata sulla collaborazione sino-statunitense.
Soprattutto, secondo i media cinesi, The Donald avrebbe confermato di voler rispettare il principio “Una sola Cina”. La dichiarazione cozza con quanto detto dal presidente americano sulla possibilità di riconoscere Taiwan come Stato sovrano in seguito all’inedita telefonata avuta con la presidente taiwanese Tsai Ing-wen.
Trump vuole rinegoziare i rapporti commerciali con la Cina e cerca di capire quali tasti schiacciare per “persuadere” Pechino delle proprie ragioni.
Il governo cinese non sembra intenzionato a trattare la questione della politica “Una Sola Cina”, poiché la riunificazione della “regione” di Taiwan rappresenta uno degli interessi fondamentali della Repubblica Popolare.
L’isola di Formosa, distante solo 80 miglia dalla Cina continentale (a metà tra Mar Cinese Orientale e Meridionale), funge da scudo alla vicina e ricca costa cinese; allo stesso tempo, rappresenta una potenziale minaccia alla sua sicurezza.
Non è detto che prossimamente l’imprevedibile Telangpu (Trump in cinese) non cambi nuovamente idea e decida di rimettere la sovranità di Taiwan sul tavolo negoziale. Considerata la rilevanza dell’argomento dalla prospettiva cinese, potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata.
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