Riteniamo molto importante la risonanza
che ha avuto il nostro convegno di lunedì scorso (Porto di Trieste e Nuove
Vie della Seta) sulla stampa specializzata nazionale: adesso le tematiche
del Porto Franco Internazionale di Trieste, che ha sempre sofferto di una
generalizzata ignoranza, stanno circolando negli ambienti più influenti del settore.
Non solo, ma anche l' ANSA ha rilanciato questi temi a livello nazionale.
Anche questo è un servizio alla città ed al nostro porto.
L' articolo di "TRASPORTO ON LINE la community della logistica merci " è reperibile cliccando QUI e dice:
"Porti: D'Agostino,punti franchi fondamentali in dialogo Cina - TRIESTE - "Per poter dialogare con i cinesi a testa alta, lo strumento dei punti franchi è fondamentale. La partita del nostro porto si gioca qui". Lo ha detto il presidente dell'Autorità portuale dell'Adriatico Nord orientale, Zeno D'Agostino, a margine di un convegno sulle "nuove Vie della Seta", organizzato a Trieste dal locale Limes Club.
Non solo, ma anche l' ANSA ha rilanciato questi temi a livello nazionale.
Anche questo è un servizio alla città ed al nostro porto.
L' articolo di "TRASPORTO ON LINE la community della logistica merci " è reperibile cliccando QUI e dice:
"Porti: D'Agostino,punti franchi fondamentali in dialogo Cina - TRIESTE - "Per poter dialogare con i cinesi a testa alta, lo strumento dei punti franchi è fondamentale. La partita del nostro porto si gioca qui". Lo ha detto il presidente dell'Autorità portuale dell'Adriatico Nord orientale, Zeno D'Agostino, a margine di un convegno sulle "nuove Vie della Seta", organizzato a Trieste dal locale Limes Club.
D'Agostino invita tuttavia alla cautela
nel rapporto con il gigante asiatico: "Chiariamoci le idee e non
trasformiamo il rapporto con la Cina - ha precisato - in una corsa a chi si
porta per prima a casa i cinesi. Sul progetto Vie della Seta ci siamo un po'
persi, concentrandoci sullo strumento invece che sull'obiettivo. Non basta
essere 'sommersi' di contenitori, ma serve un'idea di ciò che si vuol fare. A
Trieste si lavora per creare valore e occupazione, per dare supporto al
territorio, alla sua economia e al suo sistema trasportistico. Dire che la Via
della Seta deve passare di qui, da Venezia o da Capodistria è un esercizio che
lascia il tempo che trova, perché probabilmente chi si vende di più ottiene il
suo risultato".
Il presidente dello scalo triestino ha
infine sottolineato che "a noi non piace venderci. Bisogna ragionare su
cosa significa portare qui determinati traffici senza essere soggetti passivi:
parliamo di grandi colossi e dunque dobbiamo capire cosa possiamo proporre ai
cinesi. Più che sul se dobbiamo ragionare sul come, facendo capire che non
siamo un porto su cui far passare delle merci ma un territorio che può dare un
valore aggiunto alla cooperazione con la Cina. A Trieste le merci possono
arrivare e venire lavorate, creando un vero valore aggiunto. E per fare questo
- ha concluso - i punti franchi sono un vantaggio
competitivo che gli altri scali non hanno".
Un autentico "sdoganamento" dei
Punti Franchi che fino a poco fa venivano sovente tacciati di
"essere superati": un cambiamento radicale di clima.
Anche la Gazzetta Marittima, quotidiano
specializzato pubblicato a Livorno parla del
nostro convegno:
specializzato pubblicato a Livorno parla del
nostro convegno:
"Il sogno cinese per la via della seta-TRIESTE – Per iniziativa di “Limes” si è svolto presso la stazione
marittima triestina il convegno su “Italia, porto di Trieste e sogno cinese:le
nuove vie della seta”. Sono intervenuti il direttore di “Limes” Lucio Caracciolo,
il presidente dell’Autorità portuale di sistema dell’Adriatico orientale Zeno
D’Agostino e il presidente dell’associazione degli spedizionieri Stefano
Visintin.
La “grande via
della seta” è una iniziativa economica e strategica avviata dal governo cinese
con investimenti di 140 miliardi di dollari per le sole infrastrutture.
L’obiettivo è far rinascere quei collegamenti storici tra la Cina e
l’Europa che un tempo erano affidati alle carovane dei cammelli e ai dhow
sull’oceano indiano, e oggi hanno invece come vettori fondamentali le grandi
navi full-containers e i treni. Per entrambe le modalità Trieste si pone come
punto di arrivo per tutta l’Europa centro-orientale e nel dibattito che si è
svolto lunedì sera sono stati presentati progetti, iniziative e offerte
triestine."
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