L' edizione on-line di Limes ha commentato i risultati delle elezioni austriache (clicca QUI) che probabilmente avranno ripercussioni su tutta l' area, Trieste compresa, e forse sulla gestione dei confini con l' Italia per la questione dei migranti.
Riproduciamo il commento per i nostri lettori:
Il
Partito popolare austriaco è vicino a vincere le elezioni legislative con più del 31% dei voti. Al secondo posto il Partito della libertà con il 27%
e al terzo i socialdemocratici con il 26%. Il leader dei conservatori e
probabilissimo nuovo cancelliere Sebastian Kurz è l’ex ministro degli Esteri
dell’uscente governo e ha fatto campagna su una linea piuttosto dura
sull’immigrazione. I confini nord-orientali
dell’Italia potrebbero essere interessati dalla coalizione che uscirà dalle consultazioni.
Commenta per Limes Paolo Quercia:
Il voto del 15 ottobre
in Austria ha il pregio della chiarezza e non si presta a fraintendimenti: due
partiti chiaramente vincitori, il Partito popolare della Ovp e il
quello liberal-nazionale della Fpo, entrambi cresciuti del 7% circa.
Tracollo dei Verdi, che
perdono quasi 600 mila voti (10%) e non riescono neanche a superare la soglia
dello sbarramento del 4%. Sconfitta del partito di governo socialista (Spo),
che tuttavia tiene inaspettatamente, perdendo solo 100 mila voti e
conservando lo stesso numero di seggi del 2013.
Apparentemente
insignificanti per gli scenari di formazione del governo gli altri due partiti
riusciti a entrare in parlamento, i liberali di sinistra dei Neos e la lista
dell’ex parlamentare anti-establishment dei Verdi Peter Pilz.
Scomparsa anche la destra moderata, schiacciata tra conservatori che si spingono a destra e nazionalisti che si spostano al centro.
Scomparsa anche la destra moderata, schiacciata tra conservatori che si spingono a destra e nazionalisti che si spostano al centro.
Il semplificato quadro
politico vede una gerarchia elettorale composta da popolari al primo posto,
liberal-nazionali al secondo e socialisti al terzo – ma mancano ancora gli 800
mila voti per corrispondenza.
La grande coalizione tra
socialisti e democristiani, che in molti danno per morta, non è affatto uno
scenario improbabile. Ma questo dipende da cosa accadrà nel Partito socialista
dopo il voto.
Lo scenario più
verosimile è quello che vede il varo di un governo di minoranza monocolore
popolare che governi con il supporto esterno socialista, ma all’occorrenza
degli altri partiti, compreso l’Fpo. Sarebbe la via morbida per l’inclusione di
quest’ultimo in un prossimo governo di coalizione, seguendo il metodo
consociativo che già caratterizza, a livello locale, buona parte della politica
austriaca.
Qualunque esecutivo
nascerà a Vienna, la questione dello spostamento verso destra della politica
austriaca è un dato di fatto evidente.
Qualunque sia il governo che uscirà da queste urne, ci stiamo avvicinando a una fase in cui il potere di governo in Austria dovrà essere diviso per tre e non più per due.
Di questo anche la postura geopolitica del paese, e probabilmente della vicina Germania, finiranno per risentirne.
Qualunque sia il governo che uscirà da queste urne, ci stiamo avvicinando a una fase in cui il potere di governo in Austria dovrà essere diviso per tre e non più per due.
Di questo anche la postura geopolitica del paese, e probabilmente della vicina Germania, finiranno per risentirne.
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