DIBATTITO SU QUESTIONI INTERNAZIONALI PER UNA CITTA' INTERNAZIONALE

lunedì 16 ottobre 2017

LE ELEZIONI IN AUSTRIA: commento di Limes-OnLine


L' edizione on-line di Limes ha commentato i risultati delle elezioni austriache (clicca QUI) che probabilmente avranno ripercussioni su tutta l' area, Trieste compresa, e forse sulla gestione dei confini con l' Italia per la questione dei migranti.
Riproduciamo il commento per i nostri lettori:


Il Partito popolare austriaco è vicino a vincere le elezioni legislative con più del 31% dei voti. Al secondo posto il Partito della libertà con il 27% e al terzo i socialdemocratici con il 26%. Il leader dei conservatori e probabilissimo nuovo cancelliere Sebastian Kurz è l’ex ministro degli Esteri dell’uscente governo e ha fatto campagna su una linea piuttosto dura sull’immigrazione. I confini nord-orientali dell’Italia potrebbero essere interessati dalla coalizione che uscirà dalle consultazioni.
Commenta per Limes Paolo Quercia:
Il voto del 15 ottobre in Austria ha il pregio della chiarezza e non si presta a fraintendimenti: due partiti chiaramente vincitori, il Partito popolare della Ovp e il quello liberal-nazionale della Fpo, entrambi cresciuti del 7% circa.
Tracollo dei Verdi, che perdono quasi 600 mila voti (10%) e non riescono neanche a superare la soglia dello sbarramento del 4%. Sconfitta del partito di governo socialista (Spo), che tuttavia tiene inaspettatamente, perdendo solo 100 mila voti e conservando lo stesso numero di seggi del 2013.
Apparentemente insignificanti per gli scenari di formazione del governo gli altri due partiti riusciti a entrare in parlamento, i liberali di sinistra dei Neos e la lista dell’ex parlamentare anti-establishment dei Verdi Peter Pilz.
Scomparsa anche la destra moderata, schiacciata tra conservatori che si spingono a destra e nazionalisti che si spostano al centro.
Il semplificato quadro politico vede una gerarchia elettorale composta da popolari al primo posto, liberal-nazionali al secondo e socialisti al terzo – ma mancano ancora gli 800 mila voti per corrispondenza.
La grande coalizione tra socialisti e democristiani, che in molti danno per morta, non è affatto uno scenario improbabile. Ma questo dipende da cosa accadrà nel Partito socialista dopo il voto.
Lo scenario più verosimile è quello che vede il varo di un governo di minoranza monocolore popolare che governi con il supporto esterno socialista, ma all’occorrenza degli altri partiti, compreso l’Fpo. Sarebbe la via morbida per l’inclusione di quest’ultimo in un prossimo governo di coalizione, seguendo il metodo consociativo che già caratterizza, a livello locale, buona parte della politica austriaca.

Qualunque esecutivo nascerà a Vienna, la questione dello spostamento verso destra della politica austriaca è un dato di fatto evidente.
 Qualunque sia il governo che uscirà da queste urne, ci stiamo avvicinando a una fase in cui il potere di governo in Austria dovrà essere diviso per tre e non più per due.
Di questo anche la postura geopolitica del paese, e probabilmente della vicina Germania, finiranno per risentirne.

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