Proponiamo una cartina geopolitica ed un articolo dell' ultimo numero di Limes dove si tratta dell' Europa a più velocità.
Come si vede Trieste è collocata sulla linea di divisone tra il NUCLEO ECONOMICO ( Mitteleuropa) in GIALLO e FASCIA INTERMEDIA in ARANCIONE, con l' Italia divisa all' altezza della "linea gotica" tra Fascia Intermedia ed Area Residuale.
Storicamente e geopoliticamente Trieste è il porto della Mitteleuropa sul Mediterraneo e tuttora opera in assoluta prevalenza "estero su estero" con questo Hinterland.
Essendo sulla linea di faglia fra le due Europe a velocità diverse è evidente che risentirà dell' evoluzione della situazione.
Una carta a colori di Limes 2/2017 Chi comanda il mondo.
“Quando il 3 febbraio, a Malta, Angela Merkel ha caldeggiato l’«Europa a più velocità» e ha detto di voler formalizzare il concetto al vertice europeo del 25 marzo che celebrerà i sessant’anni dei Trattati di Roma, si è aperto il cielo.
Le differenti velocità già esistono da tempo (euro e Schengen non coprono tutta l’Ue) e sono giuridicamente previste dal Trattato di Amsterdam del 1997.
Tuttavia la sortita della cancelliera, in un frangente drammatico della storia comunitaria, sembra palesare la volontà di dare una potente accelerazione a quella Kerneuropa (nucleo europeo) che parte dell’establishment tedesco ha sempre vagheggiato e che ha oggi nel potente ministro Schäuble (tra gli altri) un aperto sostenitore.
Vista in quest’ottica, l’immediata e soddisfatta replica di Paolo Gentiloni sconta un certo eccesso di zelo.
L’esibito entusiasmo per il Processo di Roma che dovrebbe partire a marzo e concludersi nel 2018 con cooperazioni rafforzate su difesa, sicurezza e investimenti non fuga l’ansia per la nuova, affannosa rincorsa che attende l’Italia.
L’amara vicenda della moneta unica, cui fummo ammessi in deroga a quegli stessi criteri contabili che ora monopolizzano e avvelenano i rapporti intraeuropei, non è infatti trascorsa invano per Berlino: le geometrie variabili saranno rigidamente euclidee e saranno determinate dalla reale fattibilità, non dalle intenzioni.
Saranno insomma costrutti squisitamente geopolitici, non solo o principalmente politici.“
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