DIBATTITO SU QUESTIONI INTERNAZIONALI PER UNA CITTA' INTERNAZIONALE

venerdì 16 giugno 2017

IL PORTO DI GIOIA TAURO APRIPISTA DELLE ZONE ECONOMICHE SPECIALI PREVISTE DAL GOVERNO SOLO AL SUD


Oggi il Sole 24 ore segnala che il primo porto del Sud ad usufruire della Zona Economica Speciale ZES, sia doganale che fiscale, sarà Gioia Tauro in Calabria.
E' il primo effetto del recente decreto del Governo che prevede l' istituzione delle ZES solo per i porti del Sud.

Ricordiamo che il Porto di Trieste ha già i Punti Franchi che però sono di tipo doganale mentre le ZES prevedono anche agevolazioni fiscali.
L' Autorità Portuale di Trieste aveva già accolto con favore le prime ipotesi di istituire ZES che completassero i vantaggi offerti dai Punti Franchi alle industrie che volessero insediarsi.
La Cina, che ha un modello di sviluppo basato sulle ZES, è particolarmente interessata alla loro costituzione nei terminali della Nuova Via della Seta e sta spingendo in tal senso anche nel retroporto del Pireo (Atene) recentemente acquisito dalla Cosco, sua principale azienda di stato di shipping.

Ecco l' articolo del Sole:

PORTO DI GIOIA TAURO APRIPISTA DELLE ZONE ECONOMICHE SPECIALI


A Gioia Tauro il progetto della Zona economica speciale (Zes) nell’area portuale è pronto da tempo. La Regione ne ha più volte invocato l’urgenza per sollecitare lo sviluppo economico del territorio. Ed ecco che il nuovo Decreto Sud, varato dal Governo martedì scorso, con lo scopo di sostenere la crescita economica nel Mezzogiorno, dispone di rilanciare la competitività dei porti delle regioni meridionali prevedendo l’istituzione delle Zes, Zone economiche speciali capaci di attrarre investimenti attraverso incentivi, agevolazioni fiscali, deroghe normative.
Una misura di rilievo strategico che colloca in prima linea la Calabria, premiando anche il lavoro svolto negli ultimi mesi dall’assessore regionale alla Logistica Francesco Russo, appena designato presidente dell’Autorità di sistema portuale di Gioia Tauro, dopo tre anni di commissariamento.
Il progetto pilota 
Lo studio relativo alla Zes del porto di Gioia Tauro, svolto dalla Regione (che include anche la disciplina normativa delle Zone franche doganali), è di fatto un progetto pilota, il modello che ha ispirato la norma generale, compatibile con gli orientamenti della Commissione europea. Ma soprattutto un passaggio fondamentale per il rilancio dell’infrastruttura portuale. 
Lo aveva già anticipato il ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti in occasione dell’ultima visita in Calabria dichiarando: «Gioia Tauro ha le carte in regola per essere la prima Zes». Il Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio aggiunge: «Siamo stati i primi ad avere avanzato al Governo e al Parlamento una proposta di istituzione della Zes i cui contenuti sono stati verificati anche in sede nazionale ed europea».
L’obiettivo è attrarre capitali, soprattutto esteri, e favorire l’insediamento di imprese interessate a operare in un ambito territoriale (740 ettari in totale, di cui 240 per le aree in concessione alle società terminalistiche, 80 per la zona franca, 420 ettari destinati alle aree industriali) in cui si offrono «incentivi per la realizzazione degli investimenti iniziali, disponibilità di infrastrutture, di immobili e terreni a canoni di locazione ridotti e allaccio a utenze a tariffe agevolate; agevolazioni o esenzioni fiscali e deroghe alla regolamentazione ordinaria dei contratti di lavoro; semplificazione amministrativa, attraverso la costituzione di un apposito Sportello Unico e l’assicurazione di procedure snelle, certe e celeri».
La gestione operativa 
La gestione operativa della Zes potrà essere affidata a un solo ente che dovrà individuare «il piano di attività, le procedure necessarie per l’insediamento delle imprese, i requisiti di ammissione nella zona, la definizione delle modalità di concessione o vendita delle aree; la progettazione e la costruzione delle infrastrutture e delle opere pubbliche eventualmente necessarie per lo sviluppo; la promozione dell’area verso gli investitori esteri; la supervisione ed il coordinamento di tutte le attività».
Le condizioni favorevoli stabilite per la Zona economica speciale (all’interno della quale sono consentite operazioni di importazione, di deposito merce, confezionamento, trasformazione, assemblaggio, riesportazione merce) potranno essere parametrate ai fatturati aziendali, con l’obbligando delle imprese a operare per un periodo di tempo prestabilito (5 anni) e ad assumere la quasi totalità del personale tra i residenti nell’ambito regionale o nei comuni immediatamente limitrofi.
In particolare, al fine di privilegiare la riqualificazione professionale e di mantenere i livelli occupazionali, le imprese saranno tenute a effettuare il recruiting della manodopera specializzata rivolgendosi all’agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale. Di cui al ministero dei Trasporti si è appena siglata la nascita (sarà effettiva dal 1 agosto) per collocare i 380 esuberi del terminalista Mct (società al 50% tra Msc e Contship).


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