sabato 28 aprile 2018

L' IMPERO AMERICANO E LA SFIDA CINESE - Carta inedita e commento da LimesOnLine



Un’anticipazione dal prossimo numero e dal prossimo Festival di Limes nell’inedito a colori della settimana.
La carta inedita della settimana è un’anticipazione dal prossimo numero e dal V Festival di Limes, entrambi intitolati “Lo stato del mondo”.

La mappa rappresenta la sfida portata dalla Cina al primato mondiale degli Stati Uniti.

Incartografabile e incartografato perché le sue ambizioni coincidono con l’orbe terracqueo, l’impero americano è meglio rappresentato nei confini delle aree di responsabilità delle sue flotte. Le quali, dominando i mari, i colli di bottiglia strategici e le connesse vie di comunicazione su cui viaggia la stragrande maggioranza della ricchezza mondiale, assicurano il dominio di Washington sul pianeta.

Gli Stati Uniti impiegano tale posizione di vantaggio per esercitare pressione sul proprio principale rivale, la Cina, mediante un arco di contenimento che dal Giappone si svolge fino all’India passando per il cruciale stretto di Malacca. Assieme all’Australia, Tokyo e Delhi si allineano a Washington nel quadrilatero (quad) volto a ostacolare l’ascesa di Pechino.

A questi disegni, la Repubblica Popolare ha risposto con un progetto diretto a ovest, le nuove vie della seta. Benché ideato per trovare sbocchi al proprio surplus produttivo e bilanciare lo squilibrio economico delle province interne, raffigurato su mappa il piano cinese rivela subito un sostrato geopolitico: avvolgere l’Eurasia, massa bicontinentale decisiva per il controllo del pianeta, di rotte. Attraverso cui esportare, oltre alle proprie merci, la propria potenza.

Non è un caso che lungo queste vie della seta Pechino non escluda di realizzare basi militari.

Le ambizioni dell’Impero del Centro sono state agevolate dall’intesa con Mosca, frutto dell’indurimento della frontiera tra Russia e Nato successivo alla crisi ucraina del 2014.

I temi di questa carta sono al centro del prossimo numero e del Festival di Limes (Genova, 4-6 maggio).

Testo di Federico Petroni.
Carta inedita di Laura Canali.


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