martedì 4 aprile 2017

SARA' IN PORTO VECCHIO IL "POLO MONDIALE PER LA ROBOTICA SUBACQUEA" DELLA SAIPEM - DA HUSTON A TRIESTE UN CENTRO DI ALTISSIMA TECNOLOGIA NEL PUNTO FRANCO RESIDUO (ADRIATERMINAL) - AL NOSTRO CONVEGNO DELL' 11 APRILE SI PARLERA' ANCHE DI QUESTO -

Sarà presente anche la SAIPEM al nostro
convegno sulla Via Del Petrolio  di martedì 11 aprile, alle ore 18 alla Piccola Fenice di via S. Francesco 5 a Trieste.

Sarà estremamente interessante ascoltarli e vedere  foto e filmati perchè pochi triestini sanno che la Saipem, che è leader mondiale nel settore delle rivellazioni e condotte sottomarine, ha dal 2010 una importante base a Trieste, situata sulla parte residua del Punto Franco  di Porto Vecchio all' Adriaterminal.
Il Punto Franco è infatti utilissimo alla sua attività che si svolge "estero su estero".

Ed ancor meno Triestini sanno che è una base ad altissima tecnologia dove vengono assemblati e testati robot per le attività subacquee ad alta profondità (vedi foto sopra).

La base di Trieste è in  procinto di diventare il "Polo per la Robotica Subacquea" a livello mondiale con il trasferimento di impianti e apparecchiature attualmente a Huston (USA) ed aumento di posti di lavoro ad alta qualificazione.

E' l' esempio evidente e già operativo dell' utilizzo dei Punti Franchi per attività produttive ad alta tecnologia cui mira il recente accordo tra Autorità Portuale ed Area di Ricerca che ha già prodotto "Freeway Trieste" che con l' apporto della Samer Shippig realizzerà entro l' anno il primo insediamento manifatturiero in regime di Punto Franco in Zona Industriale.
Ed il primo esempio si trova proprio in Porto Vecchio, che così ha nuova vita roduttiva, dove utilizza le banchine con fondali di 12 metri per i test.

La Base Saipem di Trieste prevede investimenti di milioni al magazzino 23 sull' Adriaterminal, che avrà una sorte migliore del museo cui taluno diceva di volerlo destinare, per adeguarlo al nuovo compito e per dotarlo anche di simulatori delle stazioni di comando dei robot che sono in grado di sostituire tubazioni e scavare a 2.000 metri di profondità e così farne una scuola di addestramento aperta anche ai nostri giovani.

Si tratta della più recente ed alta tecnologia disponibile a livello mondiale che si sviluppa a Trieste, il luogo dove Josef Ressel ha inventato e sperimentato nel 1829 l' elica marina che ha rivoluzionato la navigazione di superficie e reso possibile quella subacquea.
Una tradizione di innovazione che si rinnova in un porto che ha un' importanza strategica crescente anche perchè con l' Oleodotto TAL / SIOT soddisfa il 40% del fabbisogno petrolifero della Germania, il 90% dell' Austria e il 30% dell Repubblica Ceca.



Il robot di ultima generazione che verrà sperimentato a Trieste tra pochi giorni




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