venerdì 20 gennaio 2017

EMERGENZA AMBIENTE IN CINA


La pressione sulle risorse naturali della Cina nella carta inedita della settimana.
carta di 
La carta inedita della settimana è sull’emergenza ambientale in Cina.

Insieme al problema dell’inquinamento, di stretta attualità con la cosiddetta airpocalypse di fine dicembre 2016, l’enorme pressione ecologica sul territorio del (poco) Celeste Impero segnala lo squilibrio dello sviluppo economico e mette a rischio la pace sociale, dunque la tenuta del regime.

Ne scrive Fabrizio Maronta sul prossimo numero di Limes, di cui qui anticipiamo un passaggio:

La scala dello sviluppo industriale cinese non ha precedenti. A gennaio 2013 Pechino ha conosciuto il suo primo great smog […] per diversi giorni gli inquinanti nell’aria hanno superato di 40 volte la soglia massima di tollerabilità fissata dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Ma le emissioni cinesi sono anche affar nostro: il paese brucia quasi il 45% del carbone consumato nel mondo e dal 1990 la COche emette ogni anno è passata da 2 a 9 miliardi di tonnellate, quasi un terzo del totale globale e circa il doppio degli Stati Uniti. […]

L’acqua è l’altra grande emergenza. La Cina ospita circa il 20% della popolazione mondiale, ma solo il 7% dell’acqua dolce. Siccome il 90% delle riserve se ne va per l’agricoltura (70%) e l’industria (20%, soprattutto quella mineraria), non stupisce che due terzi delle circa 660 città cinesi (compresa la capitale) soffrano di gravi carenze idriche.

L’ex premier Wen Jiabao si è spinto a dire che «la scarsità d’acqua minaccia la sopravvivenza stessa della nazione». Oltre che scarsa, l’acqua è inquinata: un’indagine a tappeto del 2014 ha rilevato che in oltre 60 grandi città l’acqua è «da cattiva a molto cattiva» e oltre il 25% dei grandi fiumi cinesi è giudicato «inadatto al contatto umano».

Come conseguenza, la desertificazione. Secondo il ministero dell’Agricoltura, circa 1,6 milioni di chilometri quadrati di terre cinesi (molte di quelle arabili) sono soggetti a inaridimento, con un impatto diretto su 400 milioni di persone e crescenti problemi di approvvigionamento alimentare.

Il land grabbing, l’accaparramento di terre fertili (soprattutto) in America Latina e Africa, scaturisce anche da qui. […]

Le conseguenze sulla salute pubblica sono pesanti: si stima che l’inquinamento atmosferico provochi 1,2 milioni di morti premature all’anno.”

Inedito a colori di Laura Canali in esclusiva per Limesonline.

Nessun commento:

Posta un commento