giovedì 5 aprile 2018

CATALONIA / SLOVENIA - INTERVISTA ALL' EX-MINISTRO DEGLI ESTERI SLOVENO IVO VAJGL CHE HA VISITATO PUIGDEMONT NEL CARCERE TEDESCO: "Se non fermiamo Rajoy, il flusso autoritario si diffonderà in tutta Europa" - In esclusiva con il sito catalano Vilaweb


E' uscita sul sito catalano d' informazione Vilaweb un' intervista con l' ex-ministro degli esteri sloveno  Ivo Vajgl (clicca QUI) di cui sotto pubblichiamo la traduzione visto il particolare interesse a Trieste.

Ivo Vajgl: "Se non fermiamo Rajoy, il flusso autoritario si diffonderà in tutta Europa"

Intervista con l'ex ministro degli esteri sloveno e parlamentare Europeo - Ieri ha parlato un' ora con Puigdemont nel carcere di Neumünster -
Ivo Vajgl è attualmente a Bruxelles europarlamentare del gruppo ALDE e uno dei membri più attivi del gruppo di sostegno a Puigdemont . Oggi ha visitato la prigione tedesca per un'ora.
Ecco l' 
intervista telefonica 

 - Come ha trovato Carles Puigdemont? 

-In forma molto buona e molto determinato a continuare il lavoro. Vuol fare ciò che gli elettori si aspettano. E sottolinea che l'unico modo per risolvere la situazione ed evitare uno scontro è iniziare il dialogo. Un dialogo serio in Spagna tra il governo eletto e i rappresentanti della Catalogna. Non c'è altra via d'uscita per risolvere il problema.

E a proposito della sua situazione processuale, cosa dice? 

-Puigdemont si aspetta che la Germania esamini con tatto la sua situazione e spera di non venir estradato in Spagna. Ho concordato con lui che l'estradizione sarebbe contraria alla legislazione tedesca. E andrebbe contro l'esperienza politica e storica.

- Per quanto tempo l'ha visto?

-Un
ora, più o meno.

E trattato bene? 

-Ho avuto la sensazione di sì: lo trattano con rispetto. E non si lamentava in nessun momento del trattamento ricevuto.

Qual è il suo umore?

- E
buono e molto costruttivo. Mi ha detto di aver avuto molto tempo per riflettere e che aveva deciso di non arrendersi.
Ha deciso di combattere, lottare per la vittoria dei suoi seguaci e del suo programma politico.
Ho detto che il gruppo di deputati che sostengono il dialogo tra la Catalogna e la Spagna e l'UE continueranno attivamente il loro impegno. E che faremo pressione per una soluzione politica e l'inizio di un dialogo democratico.
Condanniamo la violenza che si è verificata e ci rammarichiamo anche per la mancanza di divisione dei poteri in Spagna.
Ovviamente chiediamo la libertà dei prigionieri politici.
È inaccettabile rinchiudere i rappresentanti eletti, che hanno un mandato democratico per partecipare ad un parlamento e ad un governo. O che i leader della società civile finiscano in prigione.
Non esiste un paese democratico in cui accadono cose come queste. Non c'è semplicemente nessuno.

E cos'altro le ha detto? 

-Che abbiamo chiaro che il problema della Catalogna è già un problema europeo. Ora non è più un affare interno. 
Se si estende lo stile di regole di Rajoy, se si estende il suo modo di trattare i diritti democratici, questa potrebbe essere una pessima cosa per l'Europa. Se non vogliamo che ciò accada, dobbiamo fermarlo. 
Se non fermiamo la corrente autoritaria di Rajoy, si diffonderà in tutta Europa, e quindi l'Europa diventerebbe un posto pericoloso.

Ha incontrato i politici tedeschi? 
-Non li ho incontrati. Ma ho visto molti giornalisti tedeschi e posso assicurarvi che il caso catalano non è isolato, che interessa ai tedeschi e che il sostegno al dialogo e alla negoziazione è molto forte. L
opinione pubblica comincia a fare pressione sui politici tedeschi per risolvere la situazione

Nel suo paese, la Slovenia, il supporto al processo catalano è molto ampio. 
- Direi che la Slovenia è probabilmente il paese europeo in cui il sostegno a un
evoluzione pacifica e non violenta è più forte. Abbiamo avuto la nostra esperienza, giustamente. E nessuno è uguale. Ma il diritto all'autodeterminazione è lo stesso. E se lo hai tu non puoi negarlo agli altri.

- Di recente ha guidato l'iniziativa per assegnare i premi Sakhàrov ai prigionieri politici catalani. 

-Sono sicuro che avremo abbastanza voti per ottenere la nomina dei prigionieri politici. Ma ovviamente dopo ci sarà la procedura di voto. Vedremo nei prossimi mesi come andrà. Vogliamo inviare un forte messaggio politico: che l'esistenza di prigionieri politici in Spagna non può essere tollerata.


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