lunedì 30 giugno 2025

LA TECHNITAL DI ZENO D’ AGOSTINO NELLA PROGETTAZIONE DI INFRASTRUTTURE DEL PORTO GEORGIANO DI ANAKLIA SUL MAR NERO, SNODO STRATEGICO DEL “MIDDLE CORRIDOR” DELLA “VIA DELLA SETA”.


La “Via della Seta” continua a svilupparsi e crescere mentre il porto di Trieste è in forte calo per il dirottamento dei traffici della compagnia Maersk su Fiume e Capodistria e la crisi industriale europea indotta dall’ aumento del costo dell’ energia.

Il “Middle Corridor” connette la Cina all’Europa attraverso il Caucaso ed è a sua volta uno degli assi di terra della “Belt and Road Initiative” di Pechino.
La piena operatività del Porto di Anaklia si avrà entro il 2029 e questa infrastruttura strategica potrà collegarsi anche al porto iracheno di al- Faw sul Golfo Persico attraverso la “Development Road” fortemente voluta dalla Turchia. Anche ad al-Faw è operativa la Technital, azienda veronese di progettazione presieduta da Zeno D’Agostino che pare avere la capacità di inserisrsi nei nuovi punti nevralgici dei corridoi logistici eurasiatici.
Ovviamente i triestini sono comunque orgogliosi di vedere l’ ex-presidente dell’ Autorità Portuale di Trieste impegnato in porti strategici per l’ interconnessione dell’ Eurasia e, un po’ tutti, lo rimpiangono vedendo che la politica ha allungato le mani rapaci sul Porto Franco Internazionale di Trieste inducendo il commissario Gurrieri ad allontanare il segretario Torbianelli, che con D’ Agostino aveva collaborato, nonostante l' avesse appena nominato, .
Il controllo di Roma, e dei suoi danti causa d’ oltre oceano, sul nostro porto si fa sempre più stringente e oppressivo.
Mentre la crisi avanza constatiamo invece che la “Via della Seta”, abbandonata per le forti pressioni americane, cresce. E al suo posto ci viene proposto il bluff di una “Via del Cotone- IMEC”inesistente se non nel mondo dei sogni.
La costruzione fisica del nuovo porto di Anaklia dal 2023 è affidata alla joint venture guidata da China Communication Construction Company, braccio operativo della strategia della nuova Via della seta, cui oggi è affidata la costruzione assieme a China Harbour Investment Pte. Ltd (registrata a Singapore ma sussidiaria della stessa società statale cinese), con i subappaltatori China Road and Bridge Corporation e Qingdao Port International Co Ltd.
Le società cinesi manterranno il 49% della proprietà dello scalo, lasciando la maggioranza al governo georgiano.
“Trieste dormi, el mar se movi apena...”